SAMI

Scaldare casa: caldaia, oppure...

I diversi sistemi per scaldare la casa

Vediamo quali sono gli impianti di riscaldamento più diffusi nelle case italiane.

 

La quasi totalità delle case italiane abitate con continuità (non considerando quindi case-vacanza e seconde/terze case) è dotata di un sistema di riscaldamento. In particolare questi sistemi si distinguono innanzitutto per la fonte energetica/combustibile che utilizzano. Ecco gli impianti più diffusi, tenendo conto che in molte abitazioni sono presenti contemporaneamente più sistemi di riscaldamento:

 

  • Caldaia: presente in più di 6 case su 10, può essere alimentata da gas metano, GPL, oppure gasolio. Le nuove caldaie a condensazione raggiungono un’efficienza termica complessiva del 97-98%. Inoltre le caldaie a condensazione godono del bonus statale con detrazione fiscale del 50% della spesa.
  • Stufa/camino: è la soluzione più tradizionale, scelta da circa un quarto delle famiglie della penisola. In questo caso la fonte energetica è la legna.
  • Pompe di calore/climatizzatori/radiatori elettrici: l’energia elettrica fa funzionare questi impianti, attualmente presenti su meno del 10% delle case italiane.

 

In questi tempi di incertezza nel panorama della politica internazionale (con conseguenti aumenti dei costi energetici) molte famiglie hanno iniziato a chiedersi quali siano le altre possibilità per riscaldare casa rispetto all’impianto esistente che, come abbiamo appena visto, spesso è una caldaia a gas.
Vediamo adesso – provando a fare un po’ di chiarezza – quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle più comuni soluzioni alternative alla caldaia:

 

  • Stufa a legna: il principale vantaggio è costituito dal combustibile che attualmente costa circa il 50% in meno del metano a parità di superficie abitativa riscaldata. Un altro vantaggio è che la legna è considerata una fonte energetica rinnovabile, quindi più “sostenibile”. Gli svantaggi sono che la stufa a legna solitamente è più ingombrante della normale caldaia, costa di più al momento dell’acquisto, richiede di essere caricata a mano più volte al giorno durate i mesi più freddi e necessita di essere periodicamente pulita, sia la stufa stessa che il camino. Inoltre va trovato lo spazio per tenere in deposito la legna; in alcune abitazioni, soprattutto di campagna, non è un problema, ma in altre lo spazio potrebbe scarseggiare. Un ultimo svantaggio, da non sottovalutare, è l’inquinamento dell’aria interna dell’abitazione.
  • Stufa a pellet: in questo caso, nonostante i recenti rincari, il combustibile continua ad essere più economico del gas metano anche se più costoso della legna da ardere. Il pellet è poi più facile da gestire in un ambito urbano rispetto alla catasta di legna, ma richiede comunque che gli sia dedicato uno spazio in casa. La stufa in sé è normalmente più costosa di una caldaia e richiede sempre un’attenta manutenzione periodica, sia per lo svuotamento del cassetto delle ceneri, sia per la pulizia annuale della canna fumaria. Infine va considerato che il pellet inquina (così come la legna) e può incorrere periodicamente nei blocchi anti-inquinamento emessi dalle autorità pubbliche soprattutto nella Pianura Padana e che riguardano anche i sistemi di riscaldamento a biomassa.
  • Pompa di calore: è un metodo straordinariamente efficiente per produrre calore. Considerando che il costo di acquisto viene reso più conveniente dagli incentivi statali con detrazione fiscale del 65%, l’unico svantaggio reale è il fatto che richiede di trovare uno spazio all’esterno dell’abitazione.
    Le pompe di calore sono in una fase di rapida diffusione, sospinte sia dal loro miglioramento tecnologico, sia dagli incentivi statali che mirano a decarbonizzare (utilizzare sempre meno combustibili fossili come il metano) i consumi energetici italiani.
    Comunque, sia per raggiungere il massimo risparmio nel ciclo annuale di funzionamento, sia per mantenere in funzione 2 sistemi autonomi di riscaldamento, la scelta praticata dai più è quella di abbinare la pompa di calore alla caldaia a condensazione, creando il “sistema di riscaldamento ibrido”. Il sistema ibrido consiste nella gestione elettronica centralizzata di pompa di calore e caldaia, attivando la seconda solo quando i consumi elettrici della prima rendono economicamente consigliabile l’accensione della caldaia, abbattendo fino al 50% i costi in bolletta rispetto ad un sistema tradizionale “tutto a caldaia”.

 

Per maggiori informazioni sugli impianti di riscaldamento “ibridi” e sulle pompe di calore, chiamaci al n. 0421 307055.