La storia recente degli incentivi statali.
Negli ultimi mesi, soprattutto a partire dal decreto del Governo dello scorso marzo che ha abolito lo sconto in fattura, in Italia c’è stata molta confusione a proposito dei bonus e delle detrazioni fiscali sui lavori edilizi di efficientamento energetico.
Quel che è certo è che sono finiti i tempi delle “vacche grasse”, ovvero del celebre (e da molti rimpianto) “Bonus 110” che ha permesso a molti di “rifarsi la casa gratis”: era chiaro a tutti che quella misura, adottata nel pieno della pandemia da Covid-19 – ma di fatto insostenibile per le finanze dello Stato – non sarebbe potuta durare all’infinito, e infatti non è durata.
Già con la finanziaria del 2022 il neo eletto governo Meloni aveva ridotto il 110% a “solo” il 90%, per di più restringendo i parametri per beneficiare del Bonus. La vera mossa decisiva è stata però quella citata poco sopra, ovvero il decreto del marzo 2023 che ha abolito la cessione del credito e quindi lo sconto in fattura.
C’era una volta… lo sconto in fattura.
Dato che i Bonus statali sono per lo più concepiti sotto forma di rimborso fiscale da applicarsi annualmente sulla base delle tasse pagate, molti cittadini – sia per non aspettare i 10 anni su cui veniva dilazionato il rimborso, sia perché privi della capacità contributiva necessaria a beneficiarne appieno (cioè pagavano ogni anno meno tasse di quello che sarebbe stato il rimborso teorico) – avevano optato per cedere il loro credito a un istituto finanziario ricevendo in cambio i soldi corrispondenti (meno una percentuale di commissione) sotto forma del famoso “sconto in fattura”.
Questo meccanismo, oggi non più previsto dalla legge, ha da una parte permesso a moltissime persone di accedere al ben noto “Bonus 110“, dall’altra ha però causato un aumento indiscriminato dei prezzi del mercato edilizio. Il tutto, va detto, ha comunque favorito un diffuso rinnovamento delle case degli italiani, con un beneficio collettivo in termini di riduzione della dipendenza energetica italiana dalle materie prime provenienti dall’estero.
Il Bonus 90% è ancora tra noi!
Ma quindi oggi il Bonus edilizio c’è ancora o non c’è più?
I parametri per accedere a questo cospicuo incentivo sono sostanzialmente due:
Gli impianti e i prodotti SAMI per i quali potresti avere diritto al Bonus 90%.
SAMI ha nel suo “portafoglio” diversi impianti che attualmente beneficiano di questo importante incentivo:
Per tutti questi prodotti SAMI vi potrà assistere nell’iter per ottenere gli incentivi statali, fino al 90% della spesa, grazie alla sua capacità di gestione delle pratiche burocratiche che la distingue dalle aziende concorrenti. In dieci anni di attività SAMI ha creato un team qualificato in grado di valutare rapidamente e senza perdite di tempo gli incentivi e i bonus fiscali dei quali i nostri clienti possono beneficiare, sollevandoli dalla stressante burocrazia e definendo in modo chiaro sia gli aspetti fiscali che quelli tecnici dei nuovi impianti per l’efficientamento energetico della casa.
Contattateci per non perdere questa occasione. Anche se pensate che non sia così, voi e la vostra casa potreste ancora rientrare nei paramenti giusti per il “Bonus 90%“.